Juve-Inter (1-1): il Napoli accorcia sul primo e il secondo posto

ADV
ADV
ADV

Sorridono solo la terza (il Milan) e la quarta in classifica, il Napoli, che accorciano sulle prime due della classe, alla tredicesima. Termina uno a uno il derby d’Italia dello Juventus Stadium. Gli attacchi in assist e in gol. Le reti nel primo tempo. Chiesa per Vlahovic, l’Inter risponde alla Vecchia Signora con Thuram (sesto assist) per Lautaro Martinez. Ritmi bassi e poche occasioni nella ripresa: la capolista (più due su Allegri) la Juve restano imbattute da due mesi.

Le pillole statistiche. Marcus Thuram è il calciatore che ha fornito più assist in questa Serie A (sei); nei maggiori cinque campionati europei 2023/24 solo Xavi Simons e Pedro Neto (sette entrambi) hanno fatto meglio. Giovanni Di Lorenzo, difensore e capitano del Napoli, è a quattro assistenze, invece.

Lautaro Martinez è il secondo giocatore negli ultimi 60 anni in grado di segnare almeno 13 reti nelle prime 13 gare giocate dall’Inter in una stagione di Serie A, dopo Mauro Icardi nel 2017/18. L’argentino  ha segnato 27 reti in Serie A nel 2023, solo due giocatori dell’Inter hanno realizzato più gol in un singolo anno solare in Serie A a partire dal 2000: Diego Milito (28 nel 2012) e Christian Vieri (28 nel 2001).

Quattro dei cinque gol di Dusan Vlahovic in questo campionato sono stati realizzati in gare casalinghe. Il serbo non segnava in Serie A dallo scorso 16 settembre contro la Lazio (doppietta).

La partita. Botta e risposta in sei minuti. Sei minuti. Sei minuti in cui succede tutto, in cui si riassume un match non spettacolare, come spesso succede negli scontri diretti. Il gol di Vlahovic, il sigillo di Lautaro. Le firme dei centravanti, dentro una partita non brillante. Sempre Lautaro: il suo guizzo, poco dopo il vantaggio bianconero – arrivato in maniera inaspettata – ha raddrizzato il match ma non è riuscito a dare alla squadra di Inzaghi la spinta necessaria per completare la rimonta. Il pareggio lascia l’Inter lassù in cima alla classifica: distanza immutata dai bianconeri, che inseguono a due lunghezze. Di certo il dato finale del possesso palla – 65,4% da parte dell’Inter – racconta di come i nerazzurri abbiano per tutto il match controllato gioco e ritmo, senza trovare i varchi giusti di fronte a una squadra compatta, che a tratti si è trovata con 11 uomini nei primi 40 metri di campo. Ricominciare, con il brivido più grande. Due settimane senza Inter e poi, all’improvviso, il Derby d’Italia. Il freddo su Torino si fa sentire, non per i calciatori nerazzurri: la voglia di tornare in campo la si vede dalla scelta dell’abbigliamento, tutti in maniche corte, pronti a far rotolare il pallone a mille all’ora. In realtà è la Juve a mettere fuori la testa per prima, con un’accelerazione iniziale che è lontana dal piano partita della squadra di casa. L’Inter, che chiuderà il primo tempo con il 66% di possesso palla, gestisce ma non impone un ritmo indiavolato. Anche perché la Juve sa come alleggerire, appoggiandosi su Vlahovic e sfruttando gli allunghi di Chiesa e Kostic. Proprio Chiesa va vicino al gol con un sinistro piazzato all’interno dell’area che va alto. Attorno alla metà del primo tempo l’Inter inizia a imporre il proprio gioco con continuità, con una Juve attenta e compatta nella propria metà campo. Dumfries prova ad accendere la stella di Lautaro, Calhanoglu tenta la conclusione da fuori. Non c’è continuità e all’improvviso, dopo un recupero palla a centrocampo, la Juventus si trova in vantaggio. Verticalizzazione per la fuga di Chiesa, appoggio centrale per Vlahovic che di destro insacca sul palo lontano con un preciso destro rasoterra. Un gol clamorosamente simile a quello segnato nella passata stagione da Rabiot contro i nerazzurri allo Stadium. Lo schiaffo fa male, ma fa anche bene: la reazione è immediata e coinvolge tutta la squadra. Il pareggio impiega solo 6 minuti ad arrivare ed è un manifesto di bravura, tecnica, gioco di squadra e potenza. Da Sommer a Dumfries, poi Barella in verticale per Thuram. Tikus, fino a quel momento poco sollecitato, aziona il turbo: è una volata, quella su Bremer, conclusa con un assist al bacio per Lautaro. Il movimento del Toro è il suo marchio di fabbrica: anticipo sul primo palo, Gatti bruciato, pallone in rete. Il tredicesimo gol in campionato del Toro in altrettante gare di campionato Da lì più Inter: ma solo possesso, niente conclusioni pericolose. Prossimo esame per la favorita Inter è in csa dei campioni d’Italia del Napoli, appuntamento domenica alle 20.45.

 

La classifica-champions. Inter 32, Juventus 30, Milan 26, Napoli 24, Roma 21, Fiorentina e Atalanta 20, Bologna 18 (una partita in meno, Monza e Frosinone 18, Lazio 17, Torino 16 (una partita in meno), Sassuolo 15, Lecce 14 (una partita in meno), Genoa 14.

I risultati della tredicesima giornata. Atalanta-Napoli 1-2. Salernitana-Lazio 2-1, Milan-Fiorentina 1-0, Empoli-Sassuolo 3-4, Roma-Udinese 3-1, Frosinone-Genoa 2-1, Cagliari-Monza 1-1, Hellas Verona-Lecce (domani alle 18.30), Bologna-Torino (domani alle 20.45).