Garcia dirige un thriller a lieto fine: il Napoli allontana (di poco) i fantasmi

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Il tour de force a cavallo tra il mese di settembre ed ottobre è appena iniziato, ma lo stress dei tifosi del Napoli è già palpabile. Arriva la risposta al pareggio raggiunto in extremis a Genova, ma la vittoria col Braga è di quelle che lasciano l’amaro in bocca, considerando una gara da poter chiudere con largo anticipo, e invece determinata da un autorete di Niakatè e il palo di Pizzi nel finale.

I portoghesi, a differenza di Lazio e Genoa, giocano la gara viso aperto, lasciando tanto campo al Napoli, oltre a qualche regalo come quello di Fonte per Osimhen, che in apertura di gara non la sblocca a tu per tu con Matheus. Portiere che con l’aiuto del palo nega il vantaggio azzurro in un altro paio di occasioni ma, mentre in attacco si prova a perforare, resta sempre la sensazione di una fase difensiva che concede troppo anche ad avversari apparsi modesti. Il Napoli non ha imparato dagli errori recenti, e resta la sensazione di superficialità latente, che emerge in alcune circostanze come al 19′, quando Anguissa gestisce con leggerezza un pallone al limite dell’area, facendoselo soffiare e cercando un’ammonizione gratuita che ne condizionerà una partita già di per sé molto opaca. Il centrocampista del Camerun resta però in campo tutti e 90 i minuti, a differenza di Kvaratskhelia che, appena inizia ad illuminare con qualche lampo dei suoi, viene richiamato in panchina insieme a Politano, per far spazio ad Elmas e ad un Raspadori reinventato ormai esterno. Cambi che abbassano ancora di più la squadra (già in netto calo fisico), togliendo la soluzione della ripartenza, come in un paio di casi nei quali ‘Raspa‘, che ha tantissime qualità ma non il cambio di passo, si trova a dover capovolgere l’azione con 50 metri da attaccare palla al piede.

Nonostante il solo 36% di duelli aerei vinti, i portoghesi pareggiano quindi di testa con Bruma che, se lasciato solo dalla risalita tardiva della difesa, può far male anche con i suoi 173 cm. Garcia decide poi di non sprecare il regalo di Niakatè (autorete) con il cambio difensivo di Natan per Zielinski: il brasiliano dimostra la sua voglia di dimostrarsi “pronto” con un rischioso intervento in scivolata nel recupero sul lato sinistro dell’area, ma la fortuna aiuta la sua audacia. Così come la stessa buona sorte fa in occasione del palo di Pizzi all’ultimo minuto.