De Laurentiis chiama Conte: contratto triennale da 8 milioni all’anno

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In primis l’allenatore, poi la rivoluzione sul mercato con i soldi della cessione di Osimhen al PSG, o in Premier League, e non solo, più il tesoretto di uno dei pochi club italiani di prima fascia con bilancio e conti ok.

Così la redazione sportiva de Il Mattino fa il punto sulle grandi manovre a casa De Laurentiis, che ascolterà l’amministratore delegato Andrea Chiavelli, il manager della FilmAuro che da sempre detta le linee economiche del sodalizio partenopeo da quasi un ventennio nel pallone tricolore. Antonio Sinicopri, attuale club manager, sarà il vicedirettore sportivo, lavorando a braccetto con il ds Giovanni Manna, in arrivo dalla Juventus. Maurizio Micheli tornerà ad essere più coordinatore della area scouting che dirigente di campo. Il galantuomo Mauro Meluso andrà via. ADL non eserciterà il rinnovo automatico per il professionista cosentino che intanto si guarda attorno. L’ex difensore Gianluca Grava, la “bandiera”, è destinato a tornare al settore giovanile. Sperando nella risalita della Primavera nel massimo campionato giovanile (gli azzurrini punteranno alla promozione attraverso i play off del torneo Primavera2), si valuta, inoltre, la concreta possibilità di iscrivere il Napoli, con una compagine under 23, al girone C di serie C.

Il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis va di fretta. Poco importa che il valzer di panchine impone ancora l’antico adagio telefonico «attendere prego». Così è (se vi pare) per i pochi allenatori realmente nel mirino del patron per la ricostruzione (che fa rima con rivoluzione) del Napoli per la prossima stagione. – si legge sfogliando l’edizione on line de Il Mattino di oggi, 19 aprile 2024, a firma di Eugenio MarottaChe deve essere gioco forza quella del riscatto. Tutto giusto, tutto corretto, sopratTutto considerando che il tris di nomi sul taccuino del patron è ancora impegnato su più fronti. Da Gasperini ad Italiano (passando per Pioli), insomma. Ma in cima ai pensieri di Aurelio De Laurentiis c’è sempre Antonio Conte. Il quarto uomo? Tutt’altro. Più corretto dire il primo, considerando che Conte è sempre stato il nome cerchiato in rosso nella lista dei desiderata di DeLA. Praticamente l’unico che potrebbe firmare anche oggi, in quanto libero da vincoli contrattuali e pronto a tornare nel calcio dopo l’esperienza con il Tottenham in Premier League ed essersi preso – di fatto – un anno sabbatico (corsi e ricorsi storici…). Conte è stato il sogno di una notte di mezza estate che potrebbe finalmente trasformarsi in realtà. Dopo la corte di ottobre (per il post Garcia) e gli ammiccamenti di gennaio (per sostituire Mazzarri) – sistematicamente rispediti cordialmente al mittente – De Laurentiis è tornato all’attacco per avere il tecnico pugliese alle pendici del Vesuvio. Un’accelerata in pena regola per uscire dall’impasse e programmare quanto prima la nuova stagione. Voci di corridoio sussurrano di un forte pressing del patron negli ultimi giorni che attende risposte a breve. Conte, dal canto suo, riflette. Intendiamoci, non è certo l’offerta di un triennale da otto milioni a stagione a stuzzicare un allenatore abituato a cachet faraonici, ma l’ex Spurs ci sta pensando. L’allenatore è affascinato dall’idea di tornare nel calcio, di respirare nuovamente l’aria dello spogliatoio e riavere quell’adrenalina tipica delle partite. Emozioni che potrebbe rispolverare in tanti altri top club che pure sono pronti ad accoglierlo a braccia (e portafogli) aperte. Ma il fascino di una piazza come Napoli potrebbe fare la differenza. Del resto è stato lo stesso Conte quest’inverno ad ammetterlo, parlando anche della Roma (ipotesi tramontata visto il rinnovo di De Rossi). «Se mi piacerebbe allenare Napoli e Roma? Sono due piazze che vorrei vivere per la passione che esprimono. Spero che un domani ci sia la possibilità di fare questa esperienza. Ma io prendo squadre in corsa perché sono situazioni create prima». Questo, sei mesi or sono. Oggi i tempi sono maturi. Resta soltanto da capire se Conte ha deciso di sciogliere le riserve ed accettare la corte del Napoli che gli darebbe ampio margine di manovra sul mercato.

I candidati  – Naturalmente il mercato azzurro sarà fortemente condizionato dal nocchiero che guiderà la squadra l’anno prossimo. Dalle sue preferenze ed anche dal suo credo tattico. Poi ci sono anche i giocatori buoni per tutte le formule (o quasi). È il caso del centrocampista argentino Guido Rodriguez (30 anni appena compiuti) che a giugno si svincola dal Betis Siviglia o dell’attaccante Jonathan David del Lille o ancora del suo collega di reparto Gimenez in forza al Feyenoord. 

E ci sono anche i fedelissimi degli altri allenatori che pure rientrano nel casting di De Laurentiis. Già, perché Dela non intende certo aspettare all’infinito Conte. Il patron ha fretta e intanto tiene aperte altre piste. Quelle più calde portano a Stefano Pioli e Gian Piero Gasperini. Per entrambi, però, c’è da attendere il finale di stagione e le decisioni dei rispettivi club di appartenenza. Pioli probabilmente si gioca il futuro sulla panchina del Milan nel derby di lunedì con la capolista Inter a San Siro. Il tecnico rossonero è quello che più si avvicina per credo tattico (e non solo) al Napoli voluto e plasmato da De Laurentiis in questi ultimi anni. C’è di più. Pioli ha anche carattere ed esperienza tali da saper sopportare le pressioni di una piazza (e di un presidente) come Napoli. Occhio anche al Gasp. I contatti ci sono già stati in un passato remoto (salvo poi tramontare in un amen con la riconferma improvvisa di Mazzarri) e c’è chi dice che oggi si siano riannodati. Si vedrà. Molto dipenderà anche dall’Atalanta. Sta di fatto che Gasperini – dopo otto anni alla guida della Dea – sembra maturo per alzare definitivamente l’asticella ed approdare in un grande club. Il suo eventuale approdo a Napoli cambierebbe inevitabilmente le strategie di mercato, considerando il Gasp un integralista della difesa a “3” capace di lanciare anche talenti dalla cantera orobica. È il caso del giovane Matteo Ruggeri (21 anni) che quest’anno si è guadagnato un posto da titolare sull’out mancino. Last but not least, Vincenzo Italiano. Il tecnico della Fiorentina è stato da sempre un pallino di DeLa, lascerà la Viola a fine stagione ed aspetta soltanto una chiamata. Il tutto senza dimenticare “l’amico di famiglia” Francesco Calzona, attualmente in panchina. L’ipotesi di una sua riconferma si materializzerebbe solo nel caso di un finale in crescendo con la musica della Champions al Maradona… conclude così il “pezzo” del quotidiano partenopeo.

 

 

 

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