
Due volontà si mescolano nella mente del presidente dei rossoblu Enrico Preziosi. Da tanti mesi il presidente ha manifestato l’intenzione di vendere il Genoa (acquisito nel luglio 2003), ma finora non ha ricevuto alcuna offerta molto interessante e così prosegue nel suo ciclo che, però, gli sta regalando troppe salvezze sofferte. Dopo l’ultima ha annunciato la volontà di defilarsi dalla gestione operativa del club affidandola a professionisti di sua fiducia. La piena direzione sportiva rossoblu è stata affidata a Daniele Faggiano che ha accettato quest’impegnativa sfida dopo aver contribuito alla risalita dalla serie D alla A del Parma. Il neo ds ha voluto avviare un nuovo corso: esonerato Davide Nicola (il contratto annuale prevedeva il rinnovo automatico con il raggiungimento della salvezza), ha dialogato con Roberto D’Aversa che, però, non è stato convinto dal progetto rossoblù e con Vincenzo Italiano che ha preferito restare allo Spezia. Così ha virato su Rolando Maran che, dopo aver sottoscritto un biennale, s’è detto entusiasta della piazza, dell’atmosfera del “Luigi Ferraris”, ma soprattutto tatticamente elastico “per aiutare gli elementi della rosa”. Le parole sono state confermate dalle scelte operate nel primo turno quando ha schierato la squadra rossoblu con il 3–5–2 (mettendo così “i giocatori nella condizione di rendere al massimo”) e non con il suo 4–3–1–2 che potrebbe essere una soluzione alternativa dato che stanno lavorando su “un paio di sistemi per poter cambiare ed essere pronti in ogni partita”. Il tempo non è molto dato che la preseason è stata più breve del solito e bisogna completare il lavoro fisico atletico e, soprattutto, l’inserimento dei nuovi che sono ben 15. Di questi 3 sono già stati titolari contro il Crotone ed altrettanti sono entrati nella ripresa. Sin dall’inizio in campo c’erano Davide Zappacosta, Milan Badelj e Miha Zajc. I primi due hanno poco bisogno d’essere presentati essendo noti: in prestito dal Chelsea, l’azzurro spera d’avere la continuità necessaria per essere nei 23 di Roberto Mancini per l’Europeo. Scaricato dalla Fiorentina (dopo 130 presenze in 5 stagioni) il croato (classe 1989) può dare ancora tanto in fase d’impostazione della manovra. In questo ruolo è in competizione con Lasse Schone che, nell’estate 2019, era stato preso per migliorare la qualità del gioco ligure, ma non sempre ha convinto. Su un’eventuale coabitazione il mister rossoblu è stato, finora, vago. Nel frattempo la prima gara ufficiale l’ex regista dell’Ayax l’ha seguita comodamente dalla panchina. In mediana, al fianco dello slavo, c’era lo sloveno (classe 1994) che riassapora la massima serie dopo le due stagioni (2016/17 e 18/19) con l’Empoli. Al suo posto, al 76°, è entrato il veterano Valon Behrami, mentre nel finale c’è stato spazio anche per il giovane (classe 1999) Filippo Melegoni che, cresciuto nel vivaio dell’Atalanta (debutto in A il 22 gennaio 2017 contro la Sampdoria), ha maturato una prima esperienza in un campionato senior con il Pescara. E’ più maturo Marco Pjaca (vice campione del mondo nel 2018) che vuole dimostrare tutto il suo potenziale in questo torneo. Ha bagnato il debutto con la nuova maglia con il gol del definitivo 4–1. Considerando l’età (37 anni) del macedone Goran Pandev, potrà avere tanto spazio al fianco di Mattia Destro che, domenica scorsa, ha ritrovato la via della rete dopo un lunghissimo digiuno (20 maggio 2019, Lazio–Bologna). La voglia di riscatto sua così come di Mattia Perin (sempre in ottica Europeo) e Stefano Sturaro, unita all’esperienza di Cristian Zapata (classe 1986), Domenico Criscito (classe 1986, piace a Beppe Iachini per la sua Fiorentina), Andrea Masiello (classe 1986), Behrami (classe 1985) ed alla freschezza, alla verve dei giovani Lennart Czyborra (esterno classe 1999, entrato al 73°), Luca Pellegrini (esterno sinistro, classe 1999, in prestito secco dalla Juve, reduce dai 20 mesi al Cagliari anche con Maran), Marcos Curado (classe 1995, difensore, ex Crotone), Darian Males (classe 2001, svizzero, in prestito dall’Inter), Claudio Spinelli (classe 1997, centravanti rientrato sotto la Lanterna dopo i prestiti al Crotone ed all’Argentinos Juniors), Raul Asencio (classe 1998, punta spagnola, presa dal Cosenza), Joel Asoro (classe 1999, attaccante svedese di origini ghanesi, giunto in prestito dallo Swansea), Vittorio Parigini (classe 1996) possono essere un mix interessante, esplosivo per il Genoa che ha rivoluzionato il reparto offensivo. E potrebbe non essere finita qui dato che è stato proposto Mario Balotelli: la trattativa è viva, ma difficile sia per l’ingaggio pesante richiesto dal procuratore Mino Raiola sia per le possibile bizze comportamentali del giocatore. Non avendo convinto Iago Falque e Antonio Sanabria non sono stati riscattati rispettivamente dal Torino e dal Betis Siviglia, Andrea Favilli è stato dato in prestito dai rossoblu all’Hellas Verona mentre Andrea Pinamonti è stato ceduto all’Inter (per 8 milioni più di 12 di bonus) dove era già stato dal 2013 al 2018 (giovanili, primavera e 3 presenze in A ed 1 in Europa League). Uscite ce ne sono state anche in difesa con i rientri alla “base” di Adama Bakary Soumaro (al Lille), Cristian Romero (alla Juve che, poi, lo ha passato all’Atalanta) e le partenze di Pawel Jaroszynski (al Pescara), Jawad El Yamiq al Vallalolid.
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