Torino-Napoli: la colonna sonora prepartita

L’ultimo pezzo di storia del Napoli si è svolto nel segno della lettera K. Se questa era doppia durante l’era del comandante Kalidou Koulibaly, adesso è tripla con l’avvento di Khvicha Kvaratskhelia e Kim Min-Jae. I nuovi acquisti del Napoli hanno ereditato la forza e lo spirito del colosso senegalese, aggiungendovi il loro immenso talento che sta avendo un ruolo fondamentale nel cammino azzurro. Il macedone ed il coreano, insieme a tutti i compagni, stanno curando le paure con mille colori, come dice il primo verso della bellissima Kevlar, contenuta nel K-Album -appunto- dei 24 Grana. 

La prossima paura ha le corna e vuole dimostrare di poter competere ai livelli medio-alti del campionato italiano. Ivan Juric, tra gli allenatori “emergenti” della Seria A, è sicuramente uno dei più interessanti. Il suo gioco plasma i giocatori, caratterizzandoli all’interno di un ruolo e del modo di interpretarlo. Amir Rrahmani ne è un esempio. Il difensore kosovaro, prima di essere acquistato dal Napoli, si era messo in mostra proprio nella difesa a tre del Verona di Juric. Qui ha imparato a difendere con 50-60 metri di campo alle spalle, a giocare in verticale da ultimo uomo, a seguire l’avversario ovunque pur di sottrargli il pallone e, infine, a lavorare duro in allenamento per ottenere i risultati sperati. La sua stessa storia al Napoli racconta di un giocatore che ha dovuto faticare molto prima di diventare un baluardo insostituibile, riuscendo anche a superare le difficoltà di un esordio non proprio brillante. Per battere il Torino bisogna mettersi, dunque, dalla parte del.. Toro. Non si può sfuggire alla sua ferocia, non si può correre più di lui. Si può solo spegnere la sua ira con la concentrazione e con la tecnica, e si può correre meglio.

Le corna del toro sono niente in confronto quelle del diavolo. L’urna di Nyon ha deciso, sarà Napoli-Milan uno dei quarti di finale della Champions League. Un derby italiano che cade dal cielo, inaspettato, e si prospetta all’orizzonte nella forma di una nube che incombe. La tempesta è in arrivo e si scaglierà tra Napoli e Milano, da nord a sud, dal 2 al 18 aprile. Il Napoli ha tutte le carte in regola per giocarsela perché, oltre ad una questione tecnica, se da una parte c’è la storia della Champions League, dall’altra c’è una squadra che la propria storia la scrivendo proprio adesso. Una squadra affamata, che non ha intenzione di fermarsi e che non vede l’ora di affrontare la pioggia, i fulmini e le onde.

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