
Ora è tempo di Napoli-Juventus: Higuain tornerà al San Paolo, ma quello di domenica sera sarà anche il confronto tra le filosofie di Sarri e Allegri. Con Matteo Marani, direttore di Sky Sport24, scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla partita più attesa della 30^ giornata di A.
Napoli-Juve: sfida decisiva – Terminata la settimana dedicata alla Nazionale, però, è già ora della super sfida di campionato tra Napoli e Juventus. Gara ricca di temi: dal ritorno di Higuain al San Paolo alla sfida tra due filosofie di gioco, quelle degli allenatori Sarri e di Allegri. “Ritengo corrette le parole di Buffon, che si è appellato al del dopo-gara. È un match in cui sarà chiaramente importante la vigilia, ma anche il post: non bisogna cadere nella tentazione della polemica arbitrale. Ultimamente siamo andati troppo il là, mettendo a rischio quello che è il gioco: ogni picconata sulla credibilità arbitrale presenta un conto”.
Sfida decisiva – “Sarà una partita straordinaria, ricca di significati, in uno stadio pienissimo: ci auguriamo possa essere tutto questo. Juventus-Napoli deve essere uno spettacolo di calcio, serve continuare a ripeterlo. Credo che in questa gara si decida tantissimo: se la Juve riuscirà a uscire indenne dal San Paolo, l’ipotesi che non possa vincere si fa minima. I bianconeri possono rafforzare e consacrare la loro posizione in campionato, così come anche in Coppa; il Napoli si gioca tutto, per non far fuoriuscire quell’amarezza di fine stagione, quella che in genere subentra quando sai di non poterti giocare più nulla”.
Sarri l’artigiano – Due filosofie contro, dicevamo. Il marchio di Maurizio Sarri è ormai ben distinguibile, così ne tratteggia i contorni il direttore di Sky Sport 24: “Secondo me Sarri è uno straordinario artigliano, espressione perfetta della terra in cui è cresciuto, la Toscana. È un orafo del calcio, capace di maneggiare il materiale che ha a disposizione, qualsiasi esso sia. Non è un caso che il Napoli sia la squadra più prolifica, anche nonostante difficoltà o infortuni potenzialmente determinanti. Sarri sa lavorare in bottega, con i materiali che trova: ha la follia e fantasia dei bravi artigiani. È uno che cambia le sue squadre, tutte, le plasma secondo la sua idea, dà un’impronta chiara. Il Napoli di oggi ha molti punti in comune con l’Empoli di ieri: grandi automatismi, voglia di giocare. Il mondo del calcio riconosce Sarri anche se non ha trascorsi da vincente: è una che mi colpisce. Lo fa in primis Sacchi, che in questo senso è come un certificato di garanzia. Dico che oggi, dal punto di vista ideologico, credo che appunto Sarri sia ciò che di più si può avvicinare a Sacchi”.
Allegri: gestione ed evoluzione – All’esteta Sarri si contrappone un Massimiliano Allegri che ha saputo prendere in mano la Juventus dopo l’era-Conte e tenerla ad altissimi livelli, anche migliorandola: “Allegri è un uomo concreto, è l’artigiano che sa presentare bene le cose, quello che le sa mettere in vetrina nel modo giusto. Sa riconoscere pregi e difetti delle sue squadre: infatti, con grande realismo, si è aggrappato al blocco difensivo della sua Juve, grande punto di forza. Ma, in tutto ciò, ha dimostrato anche di sapersi evolvere, stravolgendo lo schema offensivo dei suoi a campionato in corso. Pensavo che lo schema cosiddetto ‘a cinque stelle’ non potesse reggere a lungo, invece Allegri ha trovato i giusti accorgimenti. Credo meritasse la Panchina d’Oro tanto quanto Sarri”.
Max, profilo internazionale – “Allegri è uno dei grandi allenatori internazionali del nostro calcio e solo oggi sta avendo i riconoscimenti che avrebbe meritato prima. Allenare la Juve dopo Conte sarebbe stato un compito improbo per tantissimi, basti pensare all’accoglienza di Vinovo dopo il suo annuncio. Allegri ha vinto i pregiudizi, era la sua sfida. Ritengo comunque che lavorare nella Juve abbia sempre i suoi vantaggi, perchè alle spalle hai una società forte e l’ambiente giusto. Quando la situazione si mette male la dirigenza si compatta, al contrario di ciò che succede in altri club. E penso al Napoli, dove accade spesso che De Laurentiis si metta di traverso. Concludo dicendo che non è un caso che tanti abbiano vinto e si siano trovati bene alla Juventus”.
fonte: sport.sky.it
© Riproduzione riservata