
Riparte dalla trasferta contro la Lazio, fischio d’inizio previsto sabato alle ore 18:00 al Foro Italico, il percorso in campionato del Circolo Nautico Posillipo, al momento nono a quota cinque insieme a Rari Nantes Salerno e Florentia. La seconda vittoria esterna dell’annata consentirebbe ai rossoverdi di spiccare un significativo balzo in graduatoria in attesa di ricevere sabato prossimo alla Scandone la corazzata Pro Recco. Non sarà però facile il compito che attende i partenopei al cospetto di una rivale abituata a dare il meglio di sé tra le mura amiche e che vanta nel suo roster elementi di assoluto valore come il portiere Soro, il centroboa Leporale e l’australiano Elphick. Da questa considerazione parte la riflessione di Luca Marziali (nella foto di copertina di Manuel Schembri), centroboa protagonista di una lusinghiera prestazione nella recente sfida casalinga con il Brescia
Quale eredità vi ha lasciato la sconfitta casalinga rimediata con il Brescia prima della sosta?
La partita è stata per certi aspetti positiva: ci ha dato la possibilità di confrontarci con una squadra più attrezzata e ci ha fatto capire che se riusciamo a mettere in pratica ciò che prepariamo nella settimana possiamo esprimere un gioco efficace. Dall’altro lato sono venuti fuori tutti i problemi di questa squadra, specialmente nella seconda metà di gara. Abbiamo molto da lavorare.
Contro i lombardi hai sciorinato, soprattutto nella prima parte della gara, il meglio del tuo repertorio. Quanto ti manca per raggiungere il top della forma?
I gol sono stati frutto di un ottimo gioco di squadra espresso nel quale questa volta sono risultato io il finalizzatore, ma non sempre chi fa gol è colui che svolge il lavoro migliore. Detto questo, è evidente che non siamo ancora ad un livello di preparazione avanzato e io in particolare mi sento ancora lontano da una condizione ottimale, ma sicuramente io come i miei compagni arriveremo pronti agli incontri decisivi.
Quali aspetti del gioco costituiscono al momento i margini di crescita più significativi per il gruppo?
La squadra è giovane e come tale va tenuta a freno da istinti. Il lavoro che sta svolgendo Roberto è più che altro rivolto al “controllo” delle situazioni di gioco e già da settembre abbiamo registrato qualche passo in avanti ma c’è ancora molto da lavorare su questo aspetto.
Alle tue spalle muovono i primi passi in massima serie Julien Lanfranco e Marco Ricci. Una valutazione da esperto del ruolo dei tuoi giovani compagni.
Uscire dalla “zona di confort” è ciò che fa crescere un giocatore e ora loro ci si trovano dentro ma sono sicuro che riusciranno a trovare il modo per tenere il passo. Anche io prima di loro mi sono trovato nella stessa situazione e posso dire che stanno affrontando nel modo giusto le difficoltà.
Sabato vi attende l’importante sfida del Foro Italico contro la Lazio. Che tipo di partita possiamo aspettarci?
Sarà una partita molto dura ed importante sia per noi che per loro. Storicamente la Lazio gioca ad M e al Foro Italico gli riesce particolarmente bene. Noi dobbiamo essere capaci a reagire in attacco ed essere solidi in difesa per poter rimanere in partita. Quest’anno non ci sarà nulla di facile quindi se avremo possibilità di vincerla sarà nei minuti finali del match.
Quali sono i punti di forza del sette capitolino?
Il Foro, la zona M, il centroboa Leporale e un portiere del calibro di Soro.
Chiudiamo con una provocazione. Se ti dicessero che questo gruppo ha tutte le carte in regola per tornare in alto nel giro di due-tre anni come risponderesti?
Direi che due-tre anni anni sono pochi e che ne servirebbero almeno quattro-cinque di lavoro duro e continuo. In ogni caso l’incognita non sono i ragazzi che compongono questa squadra ma lo stato precario in cui versa la pallanuoto di questi tempi che non permette ai giovani di allenarsi con obiettivi a lungo termine. La mancanza di prospettive impedisce di vedere oltre l’anno sportivo e questo è deleterio.
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