
Calcio e ristorazione, un binomio perfetto soprattutto per i paesà all’estero. La storia di Ringhio docet. Napoli era nel destino di Rino Gattuso, il nuovo allenatore degli azzurri, che domani alle 18 fa il suo esordio sulla panchina dei partenopei, affrontando il Parma. Perchè la moglie è di origini napoletane, coralline esattamente. Anche se nata in Scozia, dato che il compianto signor Mario Romano, partì da Napoli Sud, e fece fortuna in Scozia con la ristorazione. Mario fu definito dai media scozzesi come il “grandpapa of Italian dining”. E sulla strada incontrò un giovane Ringhio, che era reduce da tutta la trafila col Perugia. Una vita da mediano, anche fuori dal campo per Gennaro Ivan Gattuso. Dal rimborso spese di Gaucci ai 2 miliardi di lire dei Rangers: l’ambientamento era potenzialmente “tosto”, e a velocizzarlo ci pensò Mario, il “boss (capo) della ristorazione” a Glasgow. Papà di Monica, che sarebbe diventata la signora Gattuso. Il grande capo di Spaghetti house, casa storica dei tesserati di Ranger e Celtic. La location che accolse e avvolse il diciannovenne Gattuso. Dal primo giorno che il “medianaccio” entrò in quel ristorante, trovò un angelo custode, il signor Mario, che lo fece prima sentire a casa e poi, con l’esplosione dell’amore per la figlia, con onore gli offrrì le chiavi della sua house. La Glasgow italiana era napoletana, insomma, ma con l’avvento di Gattuso ci fu una vera e propria fusion con la Calabria di Gennaro. Mario, suocero sì, prima dii tutto un secondo padre per Rino, ma anche un amico. Un uomo del Sud come il nuovo mister del Napoli, orgogliosamente “terrone”, parafrasando le parole milaniste di Gattuso. A novembre del 2011, intanto, il Grande Mario perse la sua battaglia col cancro, e il Milan lo ricordò, attraverso il sito ufficiale del club rossonero: “Mario Romano è morto. Grande fan milanese e suocero di Rino Gattuso. Le nostre più sincere condoglianze a Rino e Monica da parte di tutti i rossoneri”. Quel freddo e triste 24 novembre 2011 Glasgow si fermò per Mario: non solo le autorità cittadine ricordarono l’uomo che ha cambiato usi e costumi gastronomici degli scozzesi. In primis le due rivali calcistiche, quelli del Celtic e dei Rangers. Rivalità frutto anche delle differenze religiose, che si mettevano da parte soltanto “da Mario”, mettendo da parte carne e salsicce , affidandosi alla dieta mediterranea portata in Scozia dai Romanoi. Con Gattuso, chiaramente, la scintilla scoccò immediatamente. Domenico Crolla, proprietario di Bella Napoli nelle Shawlands, ha affermato che Mario Romano sarà ricordato come un grande ambasciatore della cucina italiana. “È stato probabilmente uno dei primi ristoratori di successo in Scozia ed è stato fonte d’ispirazione per altri italiani che sono venuti. È stato uno dei migliori ristoratori di Glasgow , tutto quello che ha fatto lo ha fatto molto bene”. Sandro Giovanazzi, che gestisce La Parmigiana su Great Western Road e altri ristoranti italiani in tutta la città, ha dichiarato: “Era un personaggio molto caloroso, un uomo di famiglia. Mio padre era un suo grande amico”.
Mario Romano, il cui padre era uno chef di Napoli, arrivò in Scozia nel 1961 all’età di 21 anni. Così in un amen carpì che il diciannovenne Ringhio aveva bisogno di lui. La carriera di mister Gattuso iniziò a Glasgow che divenne sua casa, dopo un pò, grazie al passepartout Mario, che gli raccontò la sua storia. Aprì il suo primo ristorante, chiamato Sorrento,nei pressi dell’ex Ivanhoe Hotel in Buchanan Street. Nel corso degli anni ha anche posseduto il Vesuvio, O Sole Mio, Spaghetti House in Sauchiehall Street, L’Ariosto, Mamma Mia, Sannino, Bar Milano e la Rotonda Nord. L’ultima apertura di successo di Romano è stata Mediterraneo in Ingram Street, che ha aperto nel 2009. In un’intervista rilasciate a The Herald, all’epoca, Romano disse: “Glasgow ha fatto molta strada dagli anni ’60, quando i clienti avrebbero soffocato spaghetti alal bolognese nel ketchup di pomodoro. Non sono il capo di una dinastia di ristoranti. Ho creato e costruito il mio impero da solo”.
Il signor Mario Romano, viveva a Busby, nell’East Renfrewshire: l’erede al trono è stato il figlio Ciro, di Glasgow e residente a Londra. Fratello di Monica, la signora Gattuso, di Claudia e di Carla, quest’ultima è una presentarice britannica che dal 2004 lavora a Los Angeles. I Romano, comunque, non hanno mai messo da parte le origini napoletane, come testimonia la villa di famiglia in penisola sorrentina, e i frequenti viaggi campani. Da un decennio il Napoli è stabilmente in Europa, così a casa Romano, tra Londra e Glasgow, si è seguito con grande trasporto il nuovo ciclo azzurro. E da qualche ora i Romano, in videochiamate, tra Londra. Glasgow, Napoli-Posillipo, e Los Angeles, parlano solo della squadra azzurra. Guidata dal loro Gennaro Ivan Gattuso. Con da lassù un tifoso speciale (Mario) che lo guiderà spiritualmente, come accadde nel 1997, quando cambiò la vita dentro e fuori dal campo di Ringhio. Gennaro conobbe Monica, la figlia di Mario e di Pina, ed è stato amore per sempre. Che da domani si scorgerà nel parterre presidenziale a Fuorigrotta, assieme ai figli Gabriela e Francesco.
DA LEGGERE. Essere la moglie di Gennaro Gattuso non è un lavoro semplice. Biografia di Monica Romano, moglie di Gattuso. Cosa fa, dove è nata, le sue origini.
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