De Laurentiis: “Industria calcio arretrata. Spalletti? Disse di voler coltivare la terra, ora discutono gli avvocati”

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Foglio, affrontando, tra gli altri, anche temi esterni al calcio giocato. Di seguito le sue parole:

Napoli mi bacia. E io la adoro. L’immagine più bella è quando mi allontano sul mare, la vedo progressivamente più distante e ho l’impressione che mi abbracci”.

Sulla separazione con Spalletti: “Ne stanno discutendo gli avvocati e io non m’intrometto. Accordo lampo? Spalletti mi disse: ‘ Sono molto stanco, ho bisogno di un periodo sabbatico per coltivare la terra’. Perciò lo lasciai andare. Però quel che gli passava per la testa lo sa solo lui”.

Poi, un passaggio sulla politica: “Il passaggio dal cinema al calcio non è stato difficile né traumatico ma interessante. E quando le cose sono interessanti diventano anche facili. Ho avuto la fortuna di fare la gavetta in una famiglia che mi ha permesso di conoscere tutte le componenti dell’industria dell’audiovisivo, di diventare imprenditore e acquisire coraggio, perciò quando ho preso il Napoli ero convinto che avrei imparato velocemente i nuovi meccanismi. In politica si convinceranno mai a rispettare 24 milioni di tifosi, che sono anche elettori? L’obsoleta legge 91 dell’81 che regola lo sport professionistico, di recente parzialmente modificata, andrebbe tutta cancellata unitamente alla legge Melandri. Il settore va liberalizzato, leghe e federazioni non aiutano la modernizzazione dell’industria calcistica esprimendo una visione troppo vincolata al passato”.

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