
Mister Antonio Conte ha presentato Parma-Napoli nel centro tecnico di Castel Volturno. Segue i link youtube (SSC NAPOLI) per riascoltare la conferenza integrale verso il match di domani (20.45) all’Ettore Tardini, penultima giornata di serie A 24/25 con i partenopei che comandano con un punto di vantaggio sulla inseguitrice Inter che in contemporanea ospita la Lazio (in piena lotta per la qualificazione alla prossima Champions League).
Questa vigilia è piena di tensione, c’è anche un filo di preoccupazione, o è dentro la “normalità”? “Normalità no perché stai arrivando alla fine della stagione e hai la fortuna di giocare per qualcosa di importante. Tutti arrivano alla fine della stagione, poi bisogna vedere come ci arrivi e cosa ti stai giocando. Questo non è un finale di stagione all’insegna della normalità ma all’insegna di un obiettivo che sicuramente non era nelle nostre menti. Il nostro obiettivo lo abbiamo già raggiunto ed era la Champions, di togliere un posto alle squadre che l’anno scorso ci erano qualificate e ci avevano distanziate di minimo 15 punti senza contare l’Inter che ce ne aveva dati 41. Anche l’obiettivo di cercare di dare fastidio è stato raggiunto, bisogna vedere quanto fastidio vogliamo dare fino alla fine del campionato. Sono delle situazioni, dello stress, che ci siamo meritati di vivere. Solo chi non si è mai giocato niente può pensare che non ci sia coinvolgimento emotivo, passionale, c’è un po’ di tutto”.
C’è preoccupazione? “Non la chiamo neanche preoccupazione, c’è l’incognito e l’imponderabile. Prepari tutto nella maniera migliore possibile, poi c’è l’imponderabilità della situazione. Il calciatore del Genoa, il difensore, che intercetta una palla, si sgancia e va in area, crossa e gli avversari fanno gol. Questo fa parte dell’imponderabile. Questo imponderabile può essere anche positivo”.
Come ha assorbito la perdita del “jolly”? “Aver pareggiato con il Genoa ci ha dato fastidio. Ho rivisto tante volte la partita e l’abbiamo dominata in lungo e largo, sono entrati 8 volte nella nostra area di rigore. Ci sono delle partite in cui può accadere. E’ accaduto al City contro il Southampton ad esempio, il calcio non è matematica e c’è l’imponderabile. Dobbiamo essere bravi a indirizzare le situazioni dalla nostra parte. Una vittoria avrebbe detto tanto a differenza del pareggio ma quello ormai è il passato, il presente è il Parma da affrontare con tutte le nostre forze e determinazioni. Si stanno giocando la salvezza, hanno bloccato l’Inter e battuto la Juve”.
Come sta McTominay? Quanto vale il recupero di Neres? “McTominay ha avuto qualche problemino in settimana, troveremo sempre la soluzione a prescindere. Questo è un gruppo di ragazzi che sta superando delle difficoltà importanti, cercheremo di trovare la migliore soluzione. Neres ha recuperato, è entrato una decina di minuti al settimana scorsa. Ha fatto tutta la settimana con noi, ha aumentato la sua autonomia, ma viene da 50 giorni di inattività e non può iniziare da titolare”.
Quali sono le insidie della gara contro il Parma? “Le insidie stanno nella classifica, basta guardarla. Stanno lottando per salvarsi, quando lotti per la salvezza è inevitabile che tiri fuori le unghe e i denti. Vorranno fare risultato e ottenere la salvezza”.
Dei suoi calciatori conosce tutto. In un momento così, guardandoli negli occhi, cosa percepisce e che sensazioni ha? “Loro sanno che stanno giocando per un obiettivo che non era preventivabile e sicuramente era differente rispetto ai grandi club. Per i grandi club uno scudetto in più o in meno non cambia tanto la vita, per una piazza come Napoli è storico. Si sa la differenza e che tipo di differenza c’è nel vivere queste situazioni. Chi ci è abituato le vive in maniera più serena e tranquilla, per chi non lo vive spesso l’ambiente diventa ansioso e carico di tensione. L’abbiamo visto tutti cosa è successo 2 anni fa, sappiamo quello che rappresenta. Sono eventi importanti, che non avvengono spesso e quando avvengono, se hai la bravura e la fortuna di partecipare, puoi rimanere nella storia”.
E’ una delle vigilie più emozionanti della sua carriera? “Sicuramente sento una grandissima responsabilità, forse fin troppa. Sento comunque che sulle spalle gravita un peso bello importante. Penso di avere le spalle larghe per gestire questo tipo di situazioni, però non posso negare che comunque ho un bel carico che magari in altre piazze non hai perché sono più abituati a vivere queste situazioni. Abbiamo voglia di ripagare, e penso che lo abbiamo fatto, perché non dimentichiamo un concetto: ci è stata chiesta una bella torta che noi abbiamo già presentato, questa torta è il ritorno in Champions League. Essere l’anno prossimo tra le prime 2 a giocare per una coppa, aver valorizzato la rosa, aver ricreato euforia ed entusiasmo. Quindi la torta che ci è stata chiesta l’abbiamo già preparata. Ora resta da mettere la ciliegina. Che parlarne così sembra essere una cosa piccolina, ma rappresenterebbe la storia ed essere ricordati per sempre a Napoli. Abbiamo tutti voglia di fare qualcosa di straordinario sapendo che abbiamo già fatto tanto”.
Si gioca per la prima volta in contemporanea con l’Inter, cosa cambia rispetto al passato? Ha pensato a qualcosa per isolare la panchina dall’altro risultato? “Alla fine fine c’è bisogno dell’aggiornamento, è importante. Sicuramente il risultato da una parte all’altra non potrà condizionare né una né l’altra squadra, bisogna pensare a fare il tuo e vincere la partita sapendo che ci saranno delle difficoltà. Dobbiamo pensare a noi”
Siparietto finale, a conferenza stampa finita con Antonio Giordano che chiede a Conte “se fosse un giornalista lo metterebbe Scott in formazione”. La risposta è teegrafica e chiara: McTominay? Con me gioca anche zoppo!”.