
Nel vivace panorama partenopeo, pochi nomi hanno suscitato entusiasmo e orgoglio come quello di Edinson Cavani. Arrivato nel 2010 come giovane promessa uruguaiana, “El Matador” ha presto conquistato il cuore dei tifosi azzurri con gol di pregevole fattura, giocate di classe e una dedizione fuori dal comune. A dieci anni di distanza dal suo addio, ripercorriamo il triennio napoletano che ha fatto esplodere il talento di Cavani e raccontiamo dove lo ha portato quella fame di rete che tutti chiamavano già “instincto da killer”.
Il fulmineo impatto a Napoli
Nella calda estate del 2010, Aurelio De Laurentiis pesca dal Palermo un attaccante dal fisico possente e dal fiuto rapace: Edinson Cavani arriva in prestito a 5 milioni di euro, con obbligo di riscatto fissato a 12 milioni. Fin dal primo giorno, il Matador dimostra di non temere il palcoscenico partenopeo. La sua combinazione letale di rapidità, timing perfetto e abilità nel gioco aereo si traduce in 20 gol in 30 presenze nella prima stagione, consacrandolo come nuova stella del San Paolo.
Numeri da record (2010–2013)
In meno di quattro stagioni Cavani colleziona 138 presenze e 104 gol in tutte le competizioni, con una media di 0,75 reti a partita che lo colloca tra i bomber più prolifici della storia del club.
- Serie A: 104 presenze, 78 gol
- Coppa Italia: 8 presenze, 6 gol (titolo 2011–12)
- Europa League/Champions: 25 presenze, 19 gol
Il punto più alto arriva nel 2012–13, quando con 29 gol in 34 giornate si laurea capocannoniere della Serie A, trascinando il Napoli alla vetta per gran parte del campionato.
“El Matador” fuori dall’Europa
L’estate del 2013 segna il grande salto: il Paris Saint‑Germain lo strappa per 64 milioni di euro, e lì Cavani continua a segnare con continuità, diventando uno dei migliori marcatori nella storia del club francese. Seguiranno poi tappe in Premier League, alla corte del Manchester United, un passaggio in Spagna col Valencia e infine il ritorno al Sud America, sponda Boca Juniors, nel 2022.
Attualità a Buenos Aires
Oggi, a 38 anni, Cavani ha rinnovato il contratto con il Boca fino al 2026, convinto di poter chiudere la carriera in uno dei templi del calcio sudamericano. Non mancano le critiche per qualche infortunio di troppo, ma il suo spirito combattivo è intatto: nella stagione 2024 ha siglato 11 gol in 29 presenze, mentre nei primi mesi del 2025 è tornato al gol dopo un periodo di adattamento.
L’eredità lasciata a Napoli
A distanza di anni, l’immagine di Cavani con la maglia azzurra resta indelebile: un bomber implacabile, capace di acrobazie e gol inaspettati, ma anche di sacrificio in fase difensiva e attaccamento alla maglia. In un’epoca di investimenti faraonici e superstar internazionali, il Matador ha saputo incarnare il mix perfetto di talento, concretezza e umiltà che ha fatto battere forte il cuore dei tifosi partenopei. Oggi, il suo ricordo vive ancora negli spalti del Diego Armando Maradona, dove ogni suo gol è sinonimo di trionfo e passione senza tempo.